Il prodotto del futuro…il futuro del prodotto


Il prodotto del futuro…il futuro del prodotto

Luglio 2017

Dopo Steve Jobs e i suoi prodotti, i costruttori di prodotto o soluzioni per il mercato consumer possono dire di aver ricevuto moltissimi stimoli, indicazioni e/o informazioni per come produrre nel futuro .........e lo hanno capito proprio tutti!

Ora, quando ci sia accinge a produrre una novità, è bene tornare a pensare all'utente finale e agli utilizzi che ne farà di quel prodotto ….come forse si faceva una volta.

Ogni singolo dettaglio deve essere pensato e realizzato tenendo sempre ben presente le utilità, necessità e piaceri del potenziale utente finale di quel determinato prodotto.

Non è mai stato facile pensare in questi termini, non lo è mai stato per nessun produttore. È sempre stato difficile coniugare le necessità dell’utente finale con le potenzialità produttive.

È legittimo che chi produce recuperi l’investimento e ne abbia in aggiunta un beneficio. Pero spesso ci si è dimenticati che "più beneficio" si conferisce all'utente finale, si può ottenere proporzionalmente altrettanto "più beneficio".


Quando la capacità produttiva si pervade di grafici, istogrammi e torte che rappresentano crescite delle vendite e benefici; spesso qui le necessità degli utenti finali non vengono più rappresentate …o comunque hanno un ruolo di secondaria importanza.

Allora siamo ad un prodotto che si è scordato di guardare ai suoi clienti. Un prodotto che rischia di essere così lontano dal utente potenziale che forse lo stesso utente non ne riconoscerà le effettive potenzialità.


Negli ultimi anni il settore ICT ha avuto più fasi involutive che evolutive. Sono molti i casi di produzioni svolte sotto l’influsso, l'impeto e la soddisfazione del autoreferenzialità; prodotti quasi fini a stessi e in parte dimentichi delle loro utilità per l’utente.

Bene! Basta! È cambiata un’epoca! Ora la connessione fra le necessità dell’utente potenziale e il potenziale del produttore sono e saranno cosi connessi da non distinguere più chi genera cosa. Sarà l’utente finale a generare la necessità di un prodotto? …… o il produttore a generare le necessità dell’utente per quel prodotto?

Questo sarà il crogiolo del nuovo boom economico ….la nuova era del prodotto ……per i prodotti della nuova era. C’è molto da fare, da inventare, da costruire ……tutto sarà più facile, tutto sarà più logico, quasi ovvio nella sua semplice necessità del essere.

Il mercato del web sta emergendo a ritmi di crescita esponenziali; non è una moda! È una strada a senso unico ed è già una realtà in grado di condizionare le scelte produttive.

Nel mercato consumer ci sono prodotti che hanno o avranno una distribuzione pressoché totalmente effettuata dal web ed altri prodotti che invece avranno la loro connotazione distributiva (quasi sempre e quasi ovunque) nello store tradizionale, quello fisico, quello di mattoni.

Alcuni costruttori costruiscono già prodotti che avranno veicolo principalmente nel web. 

Questi prodotti sono concepiti diversamente da quanto lo fossero prima, ad esempio:
  •       È super importante che la sua finalità di utilizzo sia chiara, evidente, riconoscibile e già conosciuta, diffusa. Non è opportuno vendere nel web qualcosa che risolve necessità che l’utente finale forse non sa di avere ……non sarà ricercato, non sarà trovato, pertanto non si venderà.

  •       Per vendere prevalentemente nel web non è più molto importante la confezione di questi prodotti.

  •       È importantissimo l'housing del prodotto stesso, soprattutto ne è importante la sua fotogenicità.

  •       Il cromatismo dell’housing assume importanze che vanno oltre le sue necessità cromatiche derivanti dalla sua finalità di utilizzo.

  •       La marca del prodotto, il nome del prodotto stesso, la chiarezza della descrizione devono essere elementi in grado di ottenere la fiducia del cliente potenziale che confidando in questo mix di elementi (che vede/legge nel web) ..........e avendo quella necessità da soddisfare, allora comprerà il prodotto on line che più gli trasmette fiducia.

  •       Non sono necessari troppi prodotti con la stessa finalità di utilizzo, con marche diverse, dello stesso livello di categoria prodotto (prodotto di livello premium o prodotti di livello entry level) …..sono sufficienti 4 prodotti ,,,,al massimo, un prodotto premium, un prodotto entry level e 2 prodotti intermedi.


Questa è la novità, torniamo alla ragionevolezza dell’offerta …torniamo a prodotti che siano veramente utili, necessari, importanti. Prolifereranno moltissime novità piene di pregevoli contenuti.                            

Se per certi versi ci sarà una riduzione del numero dei prodotti in offerta, per altri versi l’offerta assumerà contenuti più concreti, più consoni alle nostre reali necessità. Il fenomeno del consumismo assumerà inevitabilmente connotazioni meno esasperate, meno esagerate, più consone ad una raggiunta maturità del consumatore.

In ogni paese, le tipicità e le abitudini del consumatore connoteranno prodotti che per la maggiore saranno venduti nel web e viceversa prodotti che tipicamente, in quel paese, i consumatori preferiranno comprare negli store fisici … se non nel negozio di prossimità (quello sotto casa).

È immaginabile che in paesi con grandi tradizioni culinarie, il comparto del food abbia una connotazione di vendita più improntata allo store tradizionale giacché il compratore è facile che voglia vedere, toccare, sentirne l’odore dei prodotti che desidera cucinare.

E’ altrettanto facile che prodotti con una piccola “battuta di cassa”  ….al di sotto dei 20 euro? Restino appannaggio di una distribuzione fisica molto frazionata.

O diversamente, ci sono dei prodotti che compriamo per necessità, a volte anche per necessità impellente, ad esempio un caricatore per il nostro telefono, se non lo abbiamo a portata di mano ……e se l’autonomia si sta esaurendo (guai a rimanere off-line anche solo per pochi minuti); bene in questo caso compriamo quello che ci serve, lì dove siamo, non appena lo incontriamo …..scelta governata anche dal costo del caricatore che spesso non supera i 10/20 euro.

Per cui esiste una percentuale di prodotto, di quantità ancora non meglio precisata, che comunque sarà veicolata tramite la rivendita nei negozi fisici ……..è però probabile si tatti di una parte di valore inferiore se paragonata al complessivo valore di prodotto che acquisteremo dalle varie offerte nel web.

Per questi prodotti saranno ancora valide le regole produttive di prima? Io credo di no, credo che assieme a noi, tutto cambierà!




Alla fine il mercato-web “ci renderà liberi” ...... e così sarà; sicuramente diverremo consumatori più consapevoli ….pronti per la nuova pazzia consumistica degli anni 2020!!!

ciao
Claudio Crovi


Commenti

  1. Io mi riconosco in quello che scrivo ....ed in questo caso ancor di più!

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  2. Tutti i più grandi successi imprenditoriali degli ultimi 20 anni (Apple, Amazon, etc.) hanno
    avuto leader che credevano profondamente nella regola della "customer centricity"!!!!

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