Si chiameranno “Click & Brick” ….o “Re-tailer”, il nome è poco importante ...



….e fusione sia! Si dice che il miglior futuro della distribuzione è un modello ibrido fra l’e-commerce e il tradizionale retail (quello con i negozi di Brick & Mortar).
Quindi stiamo parlando di una fusione fra l’e-tailer ed il retailer ………qualcuno lo ha già chiamato il negozio “click & brick”……….o forse potremmo decidere di chiamare questa evoluzione “re-tailer”? ….why not?
Personalmente, credo che presto il mercato on-line assumerà un’importanza prevalente, non so se sarà meglio o peggio; credo piuttosto che sarà inevitabile.
Quello che io considerò l’aspetto più importante di questa fusione fra diversi tipi di distribuzione è quanto sarà prevalente il mercato on-line.
Ci sono prodotti dove è pressoché inevitabile considerare come sviluppo di mercato una prevalente vendita nel web, quali sono questi prodotti? ………….alla fine sarà l’utente finale a determinare queste tendenze di mercato; oggi noi possiamo solo ipotizzare, per farlo adoperiamo la nostra individuale capacità professionale ……e pertanto ognuno di noi può giungere a considerazioni diverse.
Sono tante e di diverso tenore le differenze fra i nostri pensieri professionali individuali, ieri parlavo con un amico che lavora anche lui in questo settore e seppur entrambi fossimo convinti dell’ineluttabilità del passaggio al mercato e-commerce; eravamo abbastanza discordanti sul quando e sul quanto.
Quando? C’è chi dice che i tempi di conversione saranno quelli che definiamo come impostati “al futuro” ovvero che qualsivoglia cambiamento avviene sempre in tempi molto più brevi (in misura esponenziale) dei tempi che sono stati necessari ai cambiamenti precedenti ……e c’è invece chi dice che un cambiamento così socialmente importante non potrà che avvenire in tempi più fluidi e dilazionati, giacché coinvolge le abitudini più intrinseche di ognuno di noi e pertanto sarà necessario attendere il cambio generazionale perché si produca il cambiamento al consumo.
Quanto? C’è chi crede che l’e-commerce raggiungerà percentuali “Bulgare” molto presto e in quasi tutti i settori merceologici …..e c’è chi crede invece che (comunque più fluidamente) si arriverà a buone percentuali di importanza del mercato web …ma non in tutti i settori e con importanze diverse a seconda del prodotto.
Ebbene sì, siamo tutti professionisti con capacità professionali diverse e chi riesce a “divinare” il futuro con la più alta probabilità che ciò si verifichi ….si rivela essere il migliore di noi professionisti, in fondo anche questo è un mestiere.
…..e poi ci sono i potenziali cambiamenti.

Questo pare che sarà il nostro prossimo futuro in termini di distribuzione. Cosa cambierà? ….cosa ci aspetta con questi cambiamenti?
Beh! Si prevede, che l’e-commerce dovrebbe raggiungere quote di distribuzione sicuramente ancora più elevate delle attuali.
Supponiamo, ottimisticamente, che ci saranno tipologie di prodotto più indicate ad essere commercializzate nel e-commerce, piuttosto che altre; è chiaro che per queste “più indicate” è molto probabile che la percentuale di distribuzione nel web raggiunga percentuali ben più alte del 50% del totale mercato.
Quindi, quali saranno le ragioni, le cause e gli effetti che governeranno i più importanti cambiamenti?
-      Non saranno più giustificate dai ricavi le tante superfici fisiche di distribuzione (negozi, supermercati, ipermercati, etc).
-      Sostanziale riduzione di vendita per l’effetto di quello che nel mondo retail si chiama come “acquisto di impulso”; nel web non è così tanto ipotizzabile.
-      Molto meno prodotto negli stock della filiera distributiva, giacché nello scaffale virtuale del e-commerce non è necessaria così tanta giacenza come nei “100” fisici scaffali sostituiti.
-      Drastica diminuzione dell’importanza della confezione del prodotto fra le componenti che determinano l’efficacia di vendita, infatti nel web non si può trasmettere le emozioni derivanti dal “touch & feel” della confezione.
-      Saranno prevalenti, nella determinazione d’acquisto, la “fotogenicità del prodotto” stesso e le scelte cromatiche del housing.
-      Si concentreranno su pochi prodotti e marche, le offerte con la stessa finalità di utilizzo, pertanto:
o   Riduzione dell’ampiezza di gamma attualmente presente nel lineare retail.
o   Prevalenza di venduto sui prodotti con alto livello di brand-awarness.
o   Dovrà essere chiara, netta ed evidente la finalità di utilizzo per i prodotti complessi, tecnologici, etc.
o   Il rapporto fra finalità di utilizzo, qualità, prestazioni e prezzo deve essere evidente.
……e probabilmente altro ancora.
Potrebbero sembrare anche piccoli cambiamenti; non facciamoci ingannare perché questi cambiamenti significano moltissimo per la vita dei merceologici che attualmente sono veicolati nella distribuzione classica e sappiamo che da domani saranno distribuiti prevalentemente nel e-commerce.
Pertanto …..professionisti dell’arte della distribuzione impiegatevi!

https://www.linkedin.com/pulse/si-chiameranno-click-brick-o-re-tailer-il-nome-%C3%A8-poco-claudio-crovi

ciao
Claudio Crovi

Commenti

  1. La tecnologia sta radicalmente cambiando la relazione tra prodotto e consumatore. Le tecniche di vendita devono essere rigenerate pensando al futuro.
    Bisogna innovare i processi di vendita, elevare il valore del prodotto e costruire nuove emozioni ed esperienze di acquisto. L’utente finale a diritto a nuove emozioni, innovative, che abbraccino dinamiche di social engagement; in ambienti nuovi come quello della virtual reality. Rinnovare la Customer Emotional Experience è l’unico percorso che garantisce un futuro prossimo al retail.
    Incominciamo dal servizio. Chi di noi non desidera un miglior servizio nel momento in cui sta acquistando? Nel momento in cui sta spendendo? Nel momento in cui ha più bisogno di essere consigliato?
    È necessario riqualificare la professione di chi ci assiste in negozio durante i nostri acquisti. Noi utenti abbiamo bisogno di uscire dal negozio soddisfatti dell’acquisto effettuato ed anche felici di essere stati seguiti nell'acquisto da una persona molto educata, competente, molto paziente e desiderosa di compiacerci.
    Questo sarà un passaggio imprescindibile, un basamento solido sul quale poter costruire la nuova filosofia del retail customer experience.
    L’innovazione tecnologica, la realtà aumentata, la comunicazione “becon”, il riconoscimento individuale, la robotica, etc. potranno tutti essere di valido ausilio alla costruzione di un nuovo concept store da dove provare un nuovo percorso.
    Il ripensamento di tutto il negozio è così radicale da coinvolgere anche il parcheggio …..fosse solo per le prossime driverless car.
    Il futuro è qui, a portata di ……shopper!

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